lunedì 24 febbraio 2014

La Corte Costituzionale inglese costa molto meno della italiana. Forse perché neanche esiste

Un esempio dell'utilizzo distorto dei confronti tra i costi di alcune istituzioni italiane e straniere è quello effettuato da Perotti, de Lavoce.info , che ha confrontato il costo delle  Corti Costituzionali italiana e inglese.
L'articolo di Perotti è molto dettagliato ( lo trovate qui) e presenta confronti tra il trattamento economico e pensionistico dei giudici costituzionali italiani ed inglesi, tabelle, percentuali.
La Corte Costituzionale inglese ha però il brutto difetto di non esistere affatto.
Nel Regno Unito, infatti, si porta al massimo livello il principio di sovranità parlamentare e non esiste una Costituzione rigida. Ragion per cui non esiste alcun organo inglese che sia incaricato di sindacare la legittimità costituzionale delle norme. Tutte le corti possono però verificare la corretta esecuzione dell'iter legislativo.

Confrontare reale ed irreale
Dal confronto pignolo e puntuale tra i costi della Corte Costituzionale italiana, che esiste, e quella inglese, che non esiste, sono discesi una serie di articoli sulla stampa nazionale nessuno dei quali sollevava dubbi su siffatto confronto. L'articolo di Perotti, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettato, ha quindi sollevato un acceso dibattito sull'entità dei costi della Corte Costituzionale italiana.



Ripreso dalla stampa il confronto diventa serio e affidabile
Ad esempio su Repubblica una analisi a firma di Tito Boeri riporta come "La Corte Costituzionale, come mostrato sempre da Perotti, continua a garantirsi privilegi che non hanno eguali in alcuna democrazia rappresentativa"
 Su Il fatto quotidiano si apre un dibattito dai toni bollenti 
Su Il Post il dibattito è molto più pacato e approfondito
Solo sul Post quindi c'è qualche commentatore che solleva qualche dubbio sui contenuti dell'articolo che in massima parte, ed è questo il reale problema, è stato accolto senza suscitare nessuna voglia di verifica. Oltre, ovviamente all'assenza di capacità critica che ha afflitto le centinaia di persone che hanno ripreso nei loro blog un articolo che avrebbe meritato un controllo.

Corte costituzionale inglese. Chi lo dice che non esiste?
Nessuno dovrebbe limitarsi ad accettare supinamente le notizie. La rete consente di verificare, allora facciamolo.

Wikipedia - Può essere un primo passo per sollevare dubbi. In tema di Costituzione inglese si afferma " Uno dei principi fondamentali della costituzione del Regno Unito è la sovranità del parlamento, secondo la quale gli statuti approvati dal parlamento rappresentano la fonte suprema e definitiva delle leggi. Da ciò segue che ogni legge approvata dalla maggioranza del parlamento ha implicitamente valore costituzionale. Nel Regno Unito, perciò, non esiste differenza tra legge ordinaria e legge costituzionale. Essendo la violazione di principi costituzionali attraverso leggi ordinarie tecnicamente impossibile, nel Regno Unito non esiste un organo equivalente alla Corte Costituzionale presente in molti paesi" (Link alla pagina Wikipedia)

Interessante anche la pagina sul controllo di legittimità costituzionale.

Altre fonti.
Su Consulta on line uno studio (qui) e su Astrid uno studio (qui) di Alessandro Torre.

Dubbi
C'è sufficiente materiale per avere dubbi sullo scritto di Perotti, dubbi già sollevati da molti commentatori, perché invece è passata la notizia che la Corte Costituzionale costa troppo e va abolita?








2 commenti:

  1. Il prof. Perotti ha risposto su LaVoce.Info

    Arnolfo Spezzachini • 17 ore fa
    Continuate a citare il confronto tra il costo delle Corti costituzionali italiana ed inglese. Ma nel Regno Unito, visto che hanno una costituzione non rigida, non sembra esistere affatto la Corte Costituzionale. Potreste essere così gentili da verificare? http://castainvenzione.blogspo...


    Roberto Perotti a Arnolfo Spezzachini • 12 ore fa
    http://en.wikipedia.org/wiki/S...
    Nel mio articolo trovera' anche il link al bilancio della Corte Suprema inglese.
    Una domanda alla persona che ha scritto l' articolo da lei citato: secondo lei è plausibile che una persona nella mia condizione si esponga al pubblico ludibrio inventandosi di sana pianta una istituzione (con tanto di bilancio) che non esiste, tanto piu' nell' era di Internet quando in due secondi su Google si puo' verificare se esiste o meno?

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  2. Caro professor Perotti, solo chi fa può sbagliare.

    Il punto principale è che il Regno Unito ha una costituzione elastica. Essendo elastica essa può essere modificata con legge ordinaria e non è previsto un iter legislativo più gravoso per modificarla. Nei paesi dove vige una costituzione elastica non può quindi esistere una legge che sia anticostituzionale. La legge successiva che va in contrasto con una norma costituzionale la abroga o modifica.

    Questa è la situazione oggi nel Regno Unito così come era la situazione in Italia ai tempi dello Statuto Albertino, anch'esso carta costituzionale modificabile con legge ordinaria.

    Mi rafforza nella mia idea il testo che Lei ha linkato, nel pezzo in cui si afferma che:

    "Because of the doctrine of parliamentary sovereignty, the Supreme Court is much more limited in its powers of judicial review than the constitutional or supreme courts of some other countries. It cannot overturn any primary legislation made by Parliament.[3] However, it can overturn secondary legislation if, for example, that legislation is found to be ultra vires of the powers in primary legislation allowing it to be made"

    La Corte Suprema inglese è quindi "molto più limitata nei suoi poteri di revisione giuridica delle corti supreme o costituzionali di altri Paesi"
    Insomma ha funzioni che non sono neanche lontanamente paragonabili con quelle della Corte Costituzionale italiana.

    Concludo dicendole che l'umile autore del pezzo che solleva tanti dubbi sono io e che non mi era mai passato per la mente che lei avesse potuto inventarsi di sana pianta una istituzione ed un bilancio, lei è stato tratto in inganno dal nome pomposo della corte e da una conoscenza non specialistica del diritto costituzionale.
    Ciò che mi lascia davvero interdetto è invece la assoluta passività da parte di commentatori anche autorevoli che hanno trascurato un aspetto così importante.

    Ringraziandola ancora per la sua cortese risposta resto a sua disposizione per eventuali approfondimenti.

    Arnolfo Spezzachini

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